Giancarlo Pedote

La febbre per il mare
Giancarlo Pedote


Lo sguardo rivolto verso nuovi orizzonti

Nato nell'entroterra fiorentino, finisce per innamorarsi della vela per un caso del destino sulle spiagge toscane. Da quel momento in poi, la navigazione diventa la sua vita e i traguardi sempre più importanti.

La tinozza dei surfisti falliti

Giancarlo nasce a Firenze, una città dell’entroterra e, sebbene dica di avere ottimi ricordi della sua infanzia al mare, la nautica non faceva parte del suo ambiente. All’età di quattordici anni scoppia la febbre del windsurf. Sul windsurf ci sta bene, meglio che in qualsiasi altro posto.

Prysmian Group vela

In barca a vela Giancarlo ci sale per caso. All’inizio non gli piace, racconta come gli sembrasse “la tinozza dei surfisti falliti”. Lavorava a Follonica come istruttore di wind-surf e, quando un amico della scuola vela improvvisamente si fa male, il giorno dopo manca un istruttore per tre bambini innocenti e così deve salire su un flying junior con 20 nodi.

Alla prima stramba tira una straorza spettacolare, con barca che scuffia e tutti in acqua. Giancarlo ride per infondere tranquillità mentre il terrore si espande nel torace. Alla fine, i bambini sono entusiasti, vogliono navigare solo con lui.

Giancarlo Pedote vela

La febbre per il mare porta a grandi traguardi

Da quel giorno le cose vanno da sole, prima verso gli Hobie 16 e poi i cabinati. La barca fa scoprire a Giancarlo un nuovo modo di viaggiare. Scoppia una nuova febbre, percorrere il mare. Grazie a un trasferimento dalla Grecia a Punta Ala Giancarlo capisce che navigare gli piace e gli permette di vivere una dimensione adatta alla sua personalità.

Lo spirito del surfista selvaggio lascia spazio ad uno spirito meditativo e introspettivo. Lentamente i due aspetti cominciano a complementarsi e a vivere insieme in una nuova forma. 

Nel 2008 inizio a correre solo in Classe Mini 6.50 e fa della navigazione in solitario la propria professione. Due compagne di avventura, ITA 626 e ITA 747, accompagnano Giancarlo per quasi sei anni di progetti e lo portano per due volte a correre la Mini Transat, traversata atlantica in solitario, nel 2009 (quarto posto in serie) e nel 2013 (secondo posto in proto).

Cercando sempre di superare conoscenze e limiti personali, Giancarlo decide di navigare su diverse imbarcazioni per apprendere da ciascuna nuovi modi di navigare: il Figaro nel 2010/11, disputa delle prove in Class 40, partecipa a una stagione in Multi50 nel 2015 e prova il Moth a foil nel 2016, per sperimentare subito la nuova tecnologia dei foil.

Nel 2017 approda alla Classe IMOCA, barche di oltre 18 metri su cui realizza il suo sogno nel 2020 di partecipare al Vendée Globe, il giro del mondo in solitaria, senza scalo e senza assistenza.

Prysmian Group

Lo sguardo rivolto al futuro

In questi mesi Giancarlo sta partecipando al suo secondo Vendée Globe, che è iniziato a novembre 2024, e le sfide che sta affrontando in questi mesi in oceano sono grandi. Il Vendée Globe è infatti una delle regate in solitaria più dure del mondo e pochi navigatori nel tempo sono riusciti a completarla.

Nonostante ciò, Giancarlo punta a sfide ancora più importanti. A novembre 2023 pubblica con il Gruppo Mondadori un libro in cui anche Raymarine ha creduto: “Proteggiamo l’oceano”. Vuole portare l'attenzione sull'urgenza di proteggere gli oceani attraverso l’educazione dei più giovani, in cui crede particolarmente e che è certo siano dotati di una maggiore sensibilità poiché ancora legati alla natura.

Giancarlo Pedote Raymarine

Raymarine a bordo

A bordo del suo IMOCA 60, Prysmian Group, lo strumento più importante per Giancarlo, da anni Ambassador per la vela Raymarine, è da sempre il radar collegato al chartplotter della gamma Axiom. Il motivo? A volte alcuni pescatori decidono di spegnere il proprio AIS per non farsi rintracciare dei propri “colleghi”...E il radar riesce a captare un ostacolo sul mare consentendogli, grazie a un allarme installato sul radar, di svegliarsi, uscire e evitare la possibile collisione.

Oltre a questo il radar permette di vedere i groppi, ovvero nuvole cariche di acqua e vento che sono più basse e che a causa della carica di acqua da cui sono formate sono visibili al radar: un grande vantaggio, perché in questo modo Giancarlo può prepararsi riducendo la vela in anticipo.

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